Eolie Running Tour

Isole Eolie

Isole Eolie Estate 2014-99

Condizioni climatiche

Il clima dell’Arcipelago Eoliano data la scarsità di precipitazioni, la temperatura mite in inverno e non eccessivamente elevata in estate, è notevolmente arido.

Le oscillazioni termiche, non raggiungono mai valori molto sensibili. Le medie di temperatura vanno dai 13° C. del periodo invernale (gennaio), ai 20° C. della stagione primaverile (maggio), ai 27° C. di quella estiva (luglio) e ai 21° C. di quella autunnale (ottobre). La temperatura media dell’anno è compresa tra i 20° e i 16° C.

Le precipitazioni non sono abbondanti (da 500 a 600 mm annui), ma distribuite in circa 50-100 giorni di pioggia con un massimo nella stagione invernale. Il mese con minor numero di giorni piovosi è luglio (0,7), mentre gennaio (11,2) e dicembre (11,1) presentano il maggior numero di giorni di pioggia, seguiti da novembre (9,2) e febbraio (9,1). L’umidità relativa media annua è 71%, con valori minimi in agosto (69%) e massimi in maggio (73%). I venti predominanti nella media annuale sono quelli da Nord-Ovest “maestrale”, e da Sud-Est “scirocco”. Il cielo è sereno per il 70% dei giorni in estate, in inverno per il 25%, in primavera per il 35% e in autunno per il 50%.

Manifestazioni termali

L’arcipelago Eoliano è centro di attrazione, non solo per la varietà delle sue bellezze naturali, ma anche per le sue acque termali di alto valore terapeutico. Tali manifestazioni postvulcaniche si riscontrano a Vulcano, a Lipari e a Panarea. Soltanto a Lipari trovasi uno stabilimento termale (S. Calogero), ora in fase di ristrutturazione.

Vulcano meriterebbe di essere fornita di uno stabilimento, attrezzato secondo moderni criteri senza alterare l’ambiente. Finora le acque e i fanghi, sfruttati con sistemi primordiali, hanno dato sempre ottimi risultati. Oltre che nelle affezioni delle articolazioni, le acque e i fanghi di Vulcano riescono molto efficaci nelle nevralgie e nevriti, nelle affezioni vasali, nelle flebiti e ulcere varicose, nelle malattie dell’apparato genitale femminile e nelle affezioni dermatologiche.

Per Vulcano, trattandosi di fanghi vulcanici naturali ad alto contenuto di radon e anche di acque termali il criterio della scelta dal punto di vista dell’attività curativa pud considerarsi esclusivo.

Le acque termali di S. Calogero, famose anche durante l’Impero di Roma, come c’informa Diodoro Siculo, sono state esaltate in ogni epoca. Il Pirro, il Chirane, il Corti, lo Strazzulla, il Mercalli e altri se ne occupano nei loro scritti e sono tutti concordi nel classificarle tra le migliori d’Italia.

Si tratta di acque salso-solfato-bicarbonato-sodiche-ipertermali (60° C). Inoltre queste acque sono state prescritte ed elogiate da alte autorità della scienza medica quali il Cardarelli, il Tomaselli, il Paolucci e il D’Arrigo. Ma il saggio migliore della loro eccezionale bontà è fornito ogni anno dalla repentina guarigione di infermi che, prima di sperimentare le acque eoliane invano si erano rivolti ad altri stabilimenti termali.

Vegetazione e fauna

Caratteristica è la vegetazione mediterranea (in parte alterata o distrutta dall’uomo) costituita, in prevalenza, da oleandri, da mirti, da cisti, da stipe, da eriche, da ginestre e da querce a foglia spinosa. Sono, inoltre, da ricordare gli arbusti aromatici di rosmarino, di timo, di eliotropia e di lentisco. Due piante legnose abbondano in quasi tutte le Eolie: la vite e l’olivo.

Il paesaggio vegetale è caratterizzato da colture di oliveti e vigneti, per la maggior parte abbandonate, da formazione di macchia e da vegetazione pioniera. La macchia costituisce il rivestimento vegetale delle isole prevalentemente nelle zone più elevate dei rilievi. Tra i vari endemismi presenti nelle Isole Eolie, che caratterizzano la vegetazione, sono: il “Cytisus aeolicus”, nel dialetto locale chiamato “Sgùbbiu”, in pochi esemplari, la “Centaurea Cineraria aeolica” oltre alla “Kochia saxicola” riscontrata a Strombolicchio.

Nelle isole di Vulcano e Salina si notano delle entità arboree, estranee alla flora eolica, introdotte di recente con rimboschimenti che differenziano l’aspetto paesistico vegetale eoliano. Tra gli alberi da frutta meritano particolar menzione: il fico, il mandorlo, il susino, il carrubo e il ficodindia. Piante caratteristiche sono il cappero e lo sparto.

Per la deficienza idrica, sono ristrette le aree dedicate alla coltura degli agrumi. Di limitata importanza è anche la coltura dei cereali, la cui produzione non riesce a sopperire alle esigenze del fabbisogno locale. Tra i prodotti che si esportano meritano di essere ricordati i capperi e il malvasia. La fauna è molto varia e ricca ed è rappresentata da uccelli e lucertole tra i vertebrati mentre gli invertebrati sono presenti con i Coleotteri Tenebrionidi e i Molluschi Gasteropodi.

Nelle isole, in primavera e autunno, transitano uccelli migratori come pellicani, aironi rossi e cenerini, gru, oche selvatiche, anatidi, cormorani, fenicotteri, quaglie e cigeri. Le specie stanziali più interessanti sono la berta maggiore e la berta minore, chiamata localmente “araghiune”. Tra i rapaci è frequente il falcone mediterraneo, il lodolaio, il falcone della regina e il falco cu- culo.

Di poca entità è l’allevamento ovino, caprino e bovino (Piano di Vulcano). Il coniglio selvatico si trova in quasi tut- te le isole.

La pesca viene esercitata un po’ dovunque. Abbondano, soprattutto, alici, sarde, sgombri, molluschi e crostacei. Tipica è la pesca del palamido, del tonno e dello spada, che viene praticata, a fine primavera, a Lipari e a Stromboli, dove affluiscono anche pescatori dalla Sicilia.